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Guida rapida al mixer

Guida rapida al mixer

Come scegliere il primo Mixer per iniziare: le basi

Ecco un articolo speciale che ci parlerà di quello strano attrezzo chiamato MIXER! Scherzi a parte, con questo articolo cercheremo di darvi un paio di dritte se vi state approcciando all’utilizzo del mixer per un vostro concerto, la vostra sala prove o qualsiasi altra situazione.

Partiamo dal significato: con mixer, si intende quella consolle o lo strumento che viene utilizzato per miscelare segnali audio diversi. Detto brutalmente, il mixer è ciò che collega ed elabora tutti i segnali audio presenti in una scena, sala prove o palco che sia, con l’impianto audio – le famose casse. Tutti gli strumenti sulla nostra scena entrano nel mixer, i segnali vengono processati dall’equalizzatore, effetti e soprattutto volume per essere poi mandate ai diffusori, alle casse.

Mixer per principiante? Mixer per esperti?

Ovviamente, esistono diversi tipi di mixer, anche molto differenti tra loro: dall’analogico al digitale, da quello da regia, utilizzato principalmente per regolare i volumi dei microfoni, a quello da DJ, fino ad arrivare a quello da palco. Ecco allora la fatidica domanda, ma se sono alle prime armi quale mixer devo utilizzare? Il consiglio è pressoché simile con tutti gli strumenti musicali; evitare di comprare un mixer da pro e molto costoso soprattutto se è la prima volta che ti approcci a questo mondo.

Le motivazioni sono principalmente simili a quando qualcuno ci chiede quale strumento musicale per iniziare? Approcciandosi a questo mondo, non è detto che deciderai di proseguire nella carriera e un mixer base (ma pur sempre valido) è un’eccellente introduzione in questo settore, e può aiutarti a comprendere se è il caso di proseguire nell’attività oppure se preferisci esplorare altri strumenti/settori. L’altra motivazione è anch'essa scontata: all’inizio non utilizzerai mai mille componenti/canali e funzionalità, per questo motivo esistono in commercio degli starter pack o modelli base di mixer fisici anche a 4 canali, per aspiranti DJs che offrono solo le funzioni principali (ma comunque perfette per i meno esperti). Se invece sei già in questo fantastico mondo già da tempo, ormai saprai che il mercato offre tantissime opzioni di altissime qualità e con funzioni avanzate per fare musica a 360° e con il tuo carattere!

Il mixer: nozioni principali e caratteristiche in pillole

Nel mondo mixer, ci sono mille nozioni a riguardo: noi però ci soffermeremo sull’utilizzo generale di questo dispositivo. Per farti capire meglio, utilizzeremo come testimonial il mixer della Yamaha, Serie MG perché, oltre ad essere un prodotto molto valido, è progettato benissimo e già ad una prima occhiata, possiamo vedere che i potenziometri hanno colori diversi a seconda della sezione.

Iniziamo dai collegamenti di un mixer

La caratteristica principale che differenzia un mixer dall’altro sono i canali. In poche parole, più strumenti musicali e segnali audio dobbiamo collegare, più canali dobbiamo avere. Ogni strumento avrà un canale di riferimento con i rispettivi valori settati. A tal proposito, esistono gli ingressi mono e gli ingressi stereo: i mono sono per gli strumenti con un singolo segnale, mentre gli stereo sono ideali per gli strumenti, come ad esempio le tastiere, che arrivano con doppio segnale. Tutto ciò che colleghiamo deve poter uscire dal mixer, quindi le nostre casse dovranno sempre essere collegate al main outputs, ovvero l’uscita principale.

Il canale è composto da diversi parametri, e (per la maggior parte dei mixer) si suddivide in linee verticali:

  • Primo parametro è il GAIN, ovvero la quantità di guadagno: Yamaha saggiamente indica una soglia consigliata di utilizzo del gain in quanto è uno dei parametri più delicati: più aumentiamo il gain, più aumenta il volume del canale ma più aumentiamo, più il segnale si distorce. Per questo è da utilizzare con molta cautela;
  • Il Secondo parametro è il COMPRESSORE, che non è presente in tutti i mixer. Se usare o no il compressore durante una performance è uno dei temi più discussi della storia quindi ti consigliamo di utilizzarlo solo se a conoscenza del suo impiego.

L’equalizzatore del mixer
Ora passiamo all’equalizzatore, evidenziato da Yamaha in verde, che a seconda del mixer (e del suo costo) cambierà: qui possiamo regolare in maniera indipendente tutte le frequenze relative al nostro segnale: possiamo regolare alte, medie e basse a nostro piacimento e come in questo caso, anche il parametrico.

Spostando lo sguardo più in basso sulle medesime colonne, entriamo in area AUX / PRE.

La sezione in blu riguarda gli AUX / PRE, ed anche in questa sezione il numero disponibile di uscite dipenderà dal prodotto. Questa è la sezione che si lega agli effetti esterni o alla gestione del volume dei monitor.

Proseguendo sempre sulla stessa colonna, incontriamo:

In bianco troviamo il potenziometro FX, che si riferisce all'effetto: ogni canale ne ha uno dedicato, in modo da poter decidere in completa autonomia quanto effetto dare ad ogni singolo strumento.

Il PAN, in rosso, indica il DX/SX. Più ci spostiamo dal centro, più sposteremo il nostro strumento o tutto a destra, o tutto a sinistra.

Seguono gli slider grigi del volume: come per l’effetto, ogni canale ne ha uno personale. Ad esempio, voglio che il canale uno, la voce, sia più alta di volume rispetto agli altri? Alzerò di più il suo slide rispetto agli altri. In questa sezione ci sono altri controlli: questi tasti, che lavorano come dei filtri sul segnale in ingresso, il tasto on/off, che è il comune MUTE.

Nel nostro mixer, troviamo anche i tasti dei sottogruppi e del ST. Voglio abbassare / alzare un insieme di canali senza toccare i volumi singolarmente? Attribuisco uno dei sottogruppi a tutti i canali che voglio regolare, e lo slide del sottogruppo diventerà un volume master addizionale per i soli canali selezionati. ST in rosso invece si riferisce a mandare il segnale nel master finale, indicato con lo slide rosso. Inoltre, dallo slide regoliamo il volume generale di tutto il mixer.

Yamaha ci evidenzia con questo quadrato blu tutti i controlli che agiscono sul generale del mix, perciò su tutti i canali: abbiamo visto il volume dei sottogruppi ed il generale, ora guardiamo il pannello effetti.

Nel pannello effetti principalmente si trova: la tipologia (riverbero, eco, etc), il quantitativo (più riverbero, meno riverbero), ed il suo volume. Qui si regola l’effetto standard, mentre poi si regola quanto darne al singolo canale tramite il potenziometro FX visto in precedenza.

Un’altra cosa importante da ricordare sempre!

I microfoni a condensatore - quelli da studio - richiedono una maggiore alimentazione per funzionare. In quasi tutti i mix, troverete il tasto "Phantom Power +48V" che vi permetterà di utilizzare questo tipo di microfoni!

Ultimo, ma non per importanza, sono le uscite: dove mandiamo tutti questi segnali processati?

In questo caso chiamata “Stereo Out” o comunemente la “Master Out” è l’uscita principale. Collega ad essa le tue casse! Vogliamo sentire il tutto in cuffia? Uscita Phones! Abbiamo dei monitor sul palco? Possiamo sfruttare le uscite Aux o le uscite Monitor Out!

Molti utilizzi per una scelta ponderata!

Ecco quindi un breve viaggio tra tutte le componenti che possiamo trovare in un mixer, come ho già accennato esistono tantissime tipologie di strumentazioni e ognuna può avere anche una distribuzione differente delle componenti - ma il succo rimane lo stesso -. Inoltre, nell’ambito in particolare dei mixer per DJ sono presenti numerosissime qualità e varianti di apparecchi, e con costi differenti, che si addicono alle varie personalità e alla performance che si vogliono raggiungere.

Esistono anche i mixer amplificati, che oltre al segnale inviano la corrente alle casse, anche se molto meno comuni ad oggi. In sintesi, il mixer giusto per te varia in base all’utilizzo che dovrei farne e ricorda che la scelta di acquistarlo deve dunque essere valutata con la massima attenzione. Se passi nel nostro showroom, saremo super felici di consigliarti quello più adatto a te!

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